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In questi giorni a Parigi sfilano le collezioni di alta moda: cos'è, quand'è nata, quali maison se ne occupano, e chi porta davvero quegli abiti stravaganti e costosissimi Al MAXXI si può visitare fino al 3 maggio “Bellissima, L’Italia dell’alta moda 1945-1968”, che racconta lo stile e la bellezza femminile di un altro tempo L'azienda di moda dove lavorano quasi solo donne, famosa per lo stile colorato e moderno, ha puma gtv usata avuto molti alti e bassi: ora è in un momento "alti".

Marimekko è probabilmente la più importante azienda di moda e design in Finlandia, dove ha cambiato il modo di vestire delle donne e introdotto abiti più comodi e moderni, con stampe e fantasie che vengono utilizzate tuttora: prima tra tutte la celebre Unikko, quella con il papavero rosso, che probabilmente avete visto in giro anche in Italia, Nel 1960 divenne famosa in tutto il mondo grazie a Jacqueline Kennedy, che indossò alcuni vestiti di Marimekko durante la campagna elettorale del marito John F, Kennedy per la presidenza degli puma gtv usata Stati Uniti, Per i successivi vent’anni i vestiti e gli oggetti per la casa di Marimekko furono venduti in molti paesi e rappresentarono bene lo spirito dell’epoca: abiti da portare facilmente ogni giorno, dal design molto curato e dai tessuti di qualità, con stampe grafiche, optical, dai colori vivaci e lo stile allegro..

Negli anni Ottanta l’azienda entrò in crisi e rischiò la bancarotta; negli ultimi anni si è ripresa, ha aumentato le vendite, ha aperto negozi monomarca in tutto il mondo e accresciuto nuovamente la sua popolarità. Il blog dell’American Institute of Graphic Arts, la più importante associazione di designer statunitensi, ha raccontato la storia dell’azienda, i cambiamenti che ha portato nel mondo della moda e com’è lavorarci ora. Marimekko fu fondata nel 1951 da Armi Ratia, una disegnatrice di tessuti. Due anni prima suo marito Viljo Ratia aveva aperto Printex, una piccola fabbrica di tela cerata che però era andata subito in crisi. Armi Ratia ebbe l’idea di investire sul design dei tessuti, invitando giovani artisti a disegnare fantasie colorate e dal gusto moderno. Nel 1951, per attirare nuovi clienti, organizzò una sfilata con vestiti disegnati dalla stilista Riitta Immonen e le nuove stampe realizzate per Printex: fu un grosso successo e cinque giorni dopo, il 25 maggio, venne fondata Marimekko. Il nome significa in finlandese “il vestito di Mary”, come a dire il vestito adatto a tutte le donne (anche se Armi Ratia voleva chiamarla con un più autoreferenziale Armimekko): l’idea era proporre vestiti per la vita quotidiana dallo stile contemporaneo.

A Marimekko vennero assunti molti designer che avevano già lavorato per i Ratia, tra cui quella che sarebbe diventata la più influente di tutti: Maija Isola, che per Printex aveva disegnato la fantasia Amfora e che nel 1964 creò Unikko, la celebre stampa con i papaveri stilizzati e dal rosso acceso (in risposta a Armi Ratia, che aveva detto che Marimekko non sarebbe mai diventata un’azienda di stampe floreali), L’altro prodotto di maggior successo di Marimekko è la camicia Jokapoika, unisex e a strisce bianche e nere, inventata dalla stilista Vuokko Nurmesniemi. L’impatto di Nurmesniemi sulla moda finlandese fu notevole, grazie agli abiti dalle linee morbide che mettevano al primo posto la praticità e la libertà puma gtv usata di movimento..

La cura per il design di Marimekko si riflette anche nel logo, che venne creato nel 1954 ed è il nome dell’azienda scritto con i caratteri della Olivetti. Marimekko ebbe un importante riconoscimento internazionale quando nel 1957 Timo Sarpaneva, uno dei più importanti designer e scultori finlandesi dell’epoca, propose di organizzare una sfilata di moda alla Triennale di Milano (la sfilata fu poi cancellata all’ultimo momento). Lo stilista Giorgio Armani, che all’epoca curava le vetrine della Rinascente di Milano, invitò Marimekko a esporre i suoi abiti nel reparto di abbigliamento dei grandi magazzini. Nel 1959 Jacqueline Kennedy acquistò sette vestiti di Marimekko per la campagna elettorale del marito; l’anno successivo ne indossò uno sulla copertina della rivista Sports Illustrated, contribuendo a far conoscere l’azienda negli Stati Uniti.

Già alla fine degli anni Sessanta Marimekko era finanziariamente in crisi: aveva un grosso debito e troppo personale, Venne risanata, nel 1974 si quotò in borsa, le vendite risalirono fino alla fine del decennio e iniziò a espandersi all’estero, soprattutto Giappone e Stati Uniti, Il 3 ottobre del 1979 Ratia morì e iniziò la  peggior crisi dell’azienda, che durò per tutti gli anni Ottanta, I suoi eredi la cedettero nel 1985 al gruppo finlandese Amer, che la rivendette nel 1991 a Kirsti Paakkanen, dirigente di un’agenzia pubblicitaria, che rimise in puma gtv usata piedi l’azienda puntando nuovamente sul design..

Kirsti assunse nuove stiliste, sia affermate che emergenti, e inaugurò una linea interamente dedicata agli puma gtv usata abiti per l’ufficio. In pochi anni Marimekko si riprese e riacquistò popolarità: la fantasia Unikko tornò di moda – ora viene stampata su tovagliette, tazze, borse, asciugamani, nei colori più diversi – e nel 1999 Marimekko rispuntò nella cultura pop quando Carrie Bradshaw, la protagonista di Sex and the City, indossò un bikini e poi un abito Marimekko nella seconda stagione della serie tv..



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