Supreme

Sconto Supreme - Trova grandi offerte in vendita. Scopri la nostra vasta gamma.

In Italia una delle aziende dedicate esclusivamente all’abbigliamento maschile che fa produrre i suoi capi in Giappone è Zegna, fondata da Ermenegildo Zegna a Treviso nel 1910, Recentemente il suo direttore creativo Stefano Pilati ha presentato nella boutique di Tokyo una capsule collection (una collezione occasionale e composta da meno elementi rispetto a quelle supreme tradizionali) realizzata proprio nelle sartorie giapponesi, Ha spiegato che è possibile produrre in Giappone perché «non è più necessario enfatizzare che Zegna è un brand italiano: chi è che ancora non lo sa?»..

Hanno fatto una scelta supreme simile anche altre importanti aziende americane come Thom Browne o inglesi come Casely-Hayford, Secondo lo stilista Joe Casely-Hayford, infatti, solo i giapponesi riescono a creare lo stile sartoriale inglese riproducendo quello originale: anche gli italiani lavorano molto bene, ma un abito cucito in Italia è subito riconoscibile come italiano, mentre i giapponesi «sono capaci di reinterpretare l’essenza culturale di ogni nazionalità», Lo stilista giapponese Yohji Yamamoto aveva spiegato qualche anno fa che l’industria tessile del suo paese ha standard molto alti e meticolosi ed è questo che li rende competitivi rispetto ai vicini cinesi, I marchi occidentali che scelgono di produrre in Giappone non lo fanno per diminuire i costi, ma per alzare il livello dei loro prodotti..

I giapponesi sono anche rinomati per la lavorazione del denim, come conferma il famoso sarto londinese Timothy Everest, che lo utilizza per il suo servizio di sartoria “su misura”: «lo usiamo per tutto, dai jeans alle giacche, e laviamo con il sale ogni capo nel cortile dietro all’atelier», Il posto in cui si produce il migliore tessuto di jeans è la città di Okayama, nel sud del Giappone, in grado di realizzare una trama più stretta e una colorazione naturale attraverso l’indaco, un supreme pigmento di origine vegetale, che dà al jeans il suo tradizionale colore blu..

Dal 2010 gli articoli del Post sono sempre stati gratuiti e accessibili a tutti, e lo resteranno: perché ogni lettore in più è una persona che sa delle cose in più, e migliora il mondo. E dal 2010 il Post ha fatto molte cose ma vuole farne ancora, e di nuove. Puoi darci una mano abbonandoti ai servizi tutti per te del Post. Per cominciare: la famosa newsletter quotidiana, il sito senza banner pubblicitari, la libertà di commentare gli articoli. È un modo per aiutare, è un modo per avere ancora di più dal Post. È un modo per esserci, quando ci si conta.

Se ne riparla ciclicamente, ma questa sembra davvero la volta buona Vogliono garantirsi la qualità migliore che supreme è sempre più scarsa, mentre cresce la concorrenza di aziende con prezzi più accessibili È il giorno dei grandi sconti negli Stati Uniti e non solo: con le file interminabili, le risse e i grandi magazzini pieni all'inverosimile.

Lo scorso marzo Dolce&Gabbana era stata al centro di molte critiche e polemiche dopo che in un’intervista a Panorama Domenico Dolce – fondatore del marchio insieme a Stefano Gabbana – si era detto contrario alla procreazione assistita, definendo i bambini nati in quel modo “figli della chimica” e “bambini sintetici”. Molte persone – eterosessuali e omosessuali, più o meno famose – si erano sentite offese da quel commento e alcuni, come il cantante inglese Elton John, avevano invitato a boicottare la casa di moda. Ad agosto Dolce aveva provato a rimediare in un’intervista all’edizione americana di Vogue, dicendosi dispiaciuto e di aver capito che tutti devono poter fare la scelta che gli consente di essere felici. A distanza di un anno e in concomitanza con il Family Day e la discussione sul ddl Cirinnà per introdurre le unioni civili in Italia, Dolce&Gabbana ha proposto una capsule collection (cioè una collezione a tema con pochi capi) dedicata alle famiglie, comprese quelle LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali) con borse e magliette con ricamate sopra famiglie con genitori dello stesso sesso.

Gabbana ha pubblicato le foto sul suo account Instagram accompagnandole dall’hashtag #DGFamily, che riprende il nome di un progetto nato nel 2013 che invita a supreme pubblicare su un sito apposito le foto della proprio famiglia, @harrods ❤️❤️❤️❤️❤️#dgfamily Una foto pubblicata da stefanogabbana (@stefanogabbana) in data: 28 Gen 2016 alle ore 03:52 PST Non si sa ancora quando sarà possibile acquistare i capi della nuova collezione; al momento sul sito online di Dolce&Gabbana sotto la categoria #DGFAMILY è disponibile negli Stati Uniti una maglietta che raffigura i due stilisti con i loro gatti e cani: il costo è di 745 dollari, circa 680 euro..

Dal 2010 gli articoli del Post sono sempre stati gratuiti e accessibili a tutti, e lo resteranno: perché ogni lettore in più è una persona che sa delle cose in più, e migliora il mondo, E dal 2010 il Post ha supreme fatto molte cose ma vuole farne ancora, e di nuove, Puoi darci una mano abbonandoti ai servizi tutti per te del Post, Per cominciare: la famosa newsletter quotidiana, il sito senza banner pubblicitari, la libertà di commentare gli articoli, È un modo per aiutare, è un modo per avere ancora di più dal Post, È un modo per esserci, quando ci si conta..



Messaggi Recenti